Mani diverse, sempre la stessa uva. Fattoria di Gratena
Mani diverse, sempre la stessa uva. Fattoria di Gratena

Mani diverse, sempre la stessa uva. Fattoria di Gratena

Amici di Mister Wine ed amanti del vino, dopo una breve sosta, sono ancora più curioso e voglioso di condividere con voi

le mie scorribande enoiche. Ritorno in una terra a me molto cara, alla quale sono legate le mie prime bevute a base di Sangiovese,

che mi hanno fatto innamorare di questo mondo fantastico e di questa terra meravigliosa.

Oggi siamo in Toscana, per me un po come la “mecca del vino” in Italia e più precisamente sulle pendici del Pratomagno,

in località Pieve a Maiano, dove nasce Fattoria di Gratena.

Tra le tante cose meravigliose legate al mondo del vino, una di quelle che spesso mi stimola è l’opportunità di conoscere persone davvero uniche.

Così, tra le tante bevute, sono sempre alla ricerca di piccole chicche, in Francia direbbero “pepite”,

quelle meno, ma che richiedono tanto impegno, pazienza, dedizione e passione nella ricerca.

Così mi imbatto in una bottiglia di Gratena Nero – troverete la recensione sulla mia pagina instagram di seguito:

https://www.instagram.com/p/ClYqu4yNGlU/?igshid=YmMyMTA2M2Y= ed è stato subito “Love at the first sight”.

Ero riuscito a scovare un vino più unico che raro e che mi piaceva davvero tanto, Bingo!!!

Quella piccola vigna di appena 700/800 piante ricavata nella parte più alta dell’azienda,

è stata chiamata sempre “La vigna del Beppone”.
Beppone è stato l’ultimo contadino a mezzadria della fattoria e ha accudito questa vigna,
Solo a distanza di tanti anni capirono perché dalla fine di agosto fino alla raccolta “Beppone” trascorreva
gran parte della giornata fin dal mattino presto in quella vigna.
Era uva dolcissima che maturava per prima con un anticipo di 3 settimane rispetto alle altre

e perciò era preda degli uccelli del bosco circostante.
Lui lo sapeva e faceva la guardia al raccolto.
In effetti negli anni più recenti al momento della raccolta restava ben poco di quell’uva che già dava poco frutto per
l’età delle piante, messe a dimora negli anni ’50 dal precedente proprietario.
Nel 1997 bisognava programmare l’estirpo di alcuni appezzamenti per procedere al graduale rinnovo dei vigneti.

Tre le particelle da estirpare si pensava di includere anche la vigna del Beppone per l’età e la bassa resa.
Quell’anno all’epoca della vendemmia fecero un giro anche nella vigna del Beppone: c’era un po’ d’uva,

forse 80/100 chili. Notarono che le foglie della vite erano molto strane per una Sangiovese e più simile a quella di un
Cabernet. L’uva era dolcissima e coloratissima, quasi inchiostro.
Incuriositi decisero di far vinificare separatamente quei pochi grappoli.
Baldo, il fattore, si prese cura di quella damigiana di vino. Lo assaggiarono verso dicembre, era scurissimo,
denso, violaceo, sapeva quasi di catrame, molto tannico, quasi sgradevole

Come diceva Baldo quell’uva veniva utilizzata solo per dare colore al resto del vino, non era però colorino.
Videro Baldo a marzo dell’anno dopo. Disse che aveva una sorpresa per noi e fece vedere quella damigiana
che, nonostante gli fu detto di eliminare, aveva continuato a travasare e a tenere da conto.
Assaggiarono nuovamente quel vino e fu una sorpresa per il meraviglioso sapore

L’ azienda è Biologica dal 1994, 18 ettari di vigneto e 1600 olivi tutti coltivati in modo naturale e rispettando le varie fasi climatiche.

Il microclima di Gratena è come un mondo a se, centinaia di ettari di bosco che circondano le colture,

nessuna contaminazione non biologica, la Natura è libera di fare cio’ che vuole, come un grandissimo Parco Naturale.

Concimazioni con letame, trattamenti con rame e zolfo, vendemmia manuale, fermentazione naturale sfruttando i nostri lieviti indigeni,

tutte svolte in vasche di acciaio posizionate all’aperto sfruttando le temperature esterne diurne e notturne.

Finita la fermentazione alcolica, senza solfiti, il vino viene rimesso nelle vasche posizionate all’interno della cantina.
La parola chiave è “Terroir” che rispettano profondamente per mantenere una tipicità che rappresenta il loro unico modo di lavorare.

Produzione solo con vitigni autoctoni, il Sangiovese ed appunto il vitigno esclusivo GRATENA NERO omologato nel 2010 sulla Gazzetta Ufficiale

grazie al lavoro fatto dal Prof. Attilio Scienza dell’Università di Milano e oggi ufficialmente vitigno Toscano.

Un ringraziamento particolare e doveroso va a Fabio, che mi ha concesso la possibilità di parlare della sua bellissima realtà a me molto cara

e di condividere con tutti voi la scoperta di un vitigno davvero “unico” che sa regalare grande emozioni al sorso.

Grazie a Fabio De Ambrogi, ricordando che è uscita l’annata 2016 che avrò l’onore di provare per voi.

Articolo a cura di Giovanni Scapolatiello – Mister Wine

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