Uva Koshu, tesoro enologico del Sol Levante
Uva Koshu, tesoro enologico del Sol Levante

Uva Koshu, tesoro enologico del Sol Levante

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Nell’immaginario collettivo, quando si pensa al Giappone difficilmente si pensa al vino. Il Giappone terra di antiche tradizioni, di grande rispetto e di eccellenze tecnologiche, riserva anch’essa un tesoro nascosto e poco sponsorizzato a pari del tanto rinomato Sakè (Bevanda alcolica Giapponese).

Ma oggi voglio presentarvi un’uvaggio più unico che raro. Siamo nella valle del Koshu, nella prefettura di Yamanashi in Giappone dove viene coltivata questa particolarissima uva che prende proprio il nome dal luogo, ovvero uva Koshu. L’uva Koshu, è una varietà di uva bianca che appunto trova il suo habitat ideale nella regione di Yamanashi, in Giappone. Con una storia che risale a oltre mille anni fa, questa uva ha un ruolo fondamentale nella produzione vinicola giapponese Per tanto tempo si è pensato che fosse di origine esclusivamente europea, invece ora si sa che è un ibrido (probabilmente presente in natura) della Vitis vinifera europea e di una o più specie di Vitis dell’Asia Orientale.  Il nome “Koshu” è un antico nome di Yamanashi e il nome odierno della città principale della valle dove viene coltivata la maggior parte dell’uva.

Il Koshu si distingue per i suoi acini di grandi dimensioni e la buccia spessa di colore rosa. Questa varietà è nota per la sua alta acidità e basso contenuto zuccherino, che contribuiscono alla produzione di vini freschi e leggeri. Aromaticamente, i vini Koshu presentano note di agrumi, pesca, gelsomino e una leggera mineralità. C’è qualcosa di estremamente giapponese nel modo in cui il Koshu appare, con bellissime bacche rosa, simili alle sfumature dei fiori di ciliegio. Ma la colorazione della sua buccia può ingannarci: in realtà, possiamo considerarla una varietà a bacca bianca a tutti gli effetti, con polpa chiara e resistenza alla buccia alle condizioni fredde e umide del Giappone. Si dice inoltre che questi vini abbiano un sapore di agrumi, simile allo yuzu, l’“arancia” del Giappone, e che siano delicati, con una bassa gradazione alcolica e “umami”. Un ruolo chiave nella riscoperta del Koshu è stato svolto da Yuji Aruga, proprietario della cantina Katsunuma Winery, che nel 2002 decise di partecipare a una competizione vinicola in Francia con un vino prodotto da questo vitigno. Il suo coraggio catturò l’attenzione di Bernard Magrez, proprietario di Château Pape Clément, a Bordeaux, che intuì il potenziale del Koshu e propose ad Aruga di introdurlo in Europa.

Come sempre la parola terroir, quando si parla di vino ritorna spesso, si perchè il terroir, ovviamente, insieme ad altri fattori è per il vino un po come la carta d’identità, utile a fornirci informazioni di base. Il terroir di Yamanashi, situato nella regione centrale del Giappone, è fondamentale per la coltivazione dell’uva Koshu. Ecco alcuni motivi che rendono questo luogo speciale per questa varietà:

Clima e altitudine: Yamanashi gode di un clima fresco e temperato, con estati calde e inverni freddi. L’altitudine delle vigne, spesso situata tra i 300 e i 800 metri sul livello del mare, contribuisce a mantenere una buona acidità nell’uva Koshu.

Suoli vulcanici: Il terreno vulcanico ricco di minerali, grazie all’influenza del vicino Monte Fuji, offre condizioni ideali per la crescita delle viti. Questi suoli drenano bene e forniscono nutrienti essenziali alle piante.

Esposizione al sole: Le vigne di Koshu ricevono una buona esposizione al sole, favorendo la maturazione uniforme delle uve. La luce solare contribuisce anche alla produzione di composti aromatici nel frutto.

Tradizione e cura: Gli agricoltori di Yamanashi hanno una lunga tradizione nella coltivazione dell’uva Koshu. La loro esperienza e attenzione alle pratiche agricole tradizionali sono fondamentali per ottenere uve di alta qualità.

In sintesi, il terroir di Yamanashi offre un ambiente unico che permette all’uva Koshu di esprimere appieno le sue caratteristiche distintive nei vini. 

Entrando più nel pratico, qualora fosse interessati a visitare una cantina nella Prefettura di Yamanashi, di seguito trovate alcune delle più rinomate:

Marufuji Winery: Una cantina che merita una visita, con una produzione di vini di alta qualità.

Manns Wines Katsunuma Winery: Un’altra cantina da non perdere, situata nella regione di Katsunuma.

Chateau Mercian Winery: Questa cantina è famosa per i suoi vini pregiati e l’atmosfera incantevole.

 

L’Orient Wine Shirayuri Brewery: Qui potrete scoprire la produzione del vino in Giappone e assaporare vini unici.

Chateau Katsunuma: Una cantina storica con una vasta gamma di vini.

Grace Winery: Conosciuta per i suoi vini eleganti e raffinati.

Haramo Winery: Offre una selezione di vini di alta qualità.

Soryu Winery: Un’altra gemma nascosta da esplorare.

Grand Polaire Katsunuma Winery: Una cantina più piccola ma con vini di grande personalità.

Queste cantine offrono esperienze di degustazione uniche e vi permetteranno di scoprire il fascino del vino giapponese. Concludendo, l’uva Koshu è un tesoro nipponico ai piedi del Monte Fuji, sarà pronto a conquistare il mondo enologico internazionale?

Dal Sol Levante è tutto Buone Vacanze.

Articolo a cura di Mister Wine – Giovanni Scapolatiello – Sommelier Ais

 

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