Tenuta Rasocolmo – Quando il fascino rustico dell’800, incontra la raffinatezza contemporanea
Tenuta Rasocolmo – Quando il fascino rustico dell’800, incontra la raffinatezza contemporanea

Tenuta Rasocolmo – Quando il fascino rustico dell’800, incontra la raffinatezza contemporanea

Francesco Reitano, proprietario di Tenuta Rasocolmo.

In questa città, ci ho passato i cinque anni migliori, più operosi, più lieti, più raccolti, più raggianti di visioni, più sonanti d’armonie della mia vita. Tale potenza nascosta donde s’irradia la rovina e lo stritolio, ha annullato qui tanta storia, tanta bellezza, tanta grandezza. Ma ne è rimasta come l’orma nel cielo, come l’eco nel mare.
Qui dove è quasi distrutta la storia, resta la poesia.

Oggi inizio questo articolo, citando una frase di Giovanni Pascoli dedicata ad una città siciliana, ovvero, la città dove ha luogo il racconto di odierno. Benvenuti sul promontorio di Capo Rasocolmo a Messina.

Con noi oggi, ho il piacere di presentarvi, Francesco Reitano, proprietario di Tenuta Rasocolmo Winery & Art Resort.

Ciao Francesco benvenuto su Mister Wine e grazie per aver accettato il mio invito.

Francesco: Ciao Giovanni, grazie a te, è un piacere essere qui con te e con tutti i tuoi lettori.

Mw: Dunque Francesco, brevemente ti andrebbe di presentarti?

Francesco: Certo Giovanni con piacere. Ciao a tutti mi chiamao Francesco Reitano e sono il proprietario di Tenuta Rasocolmo. Ho passato quasi metà della mia vita fuori dalla Sicilia, con tante esperienze all’estero nel settore del marketing e della comunicazione. Improvvisamente ho deciso, intorno ai 35 anni, di rientrare a Messina, dove sono nato e li, dopo aver riscoperto la proprietà di famiglia di Capo Rasocolmo, è venuta l’idea di lanciare l’attività vitivinicola e in seguito anche l’accoglienza turistica. 

 Mw: Qual è la storia e la tradizione della tua azienda vinicola e in quale territorio ci troviamo?

Francesco: La nostra storia inizia nell’800, quando questa tenuta fungeva da umile fattoria. Oggi, orgogliosamente, si erge come una villa di famiglia meticolosamente ristrutturata, grazie alla visione mia e di mia moglie.Nel 2004, ho intrapreso il processo di ristrutturazione trasformando la vasta tenuta di oltre 10 ettari, che era stata abbandonata alle intemperie, creando un magnifico rifugio sul promontorio di Capo Rasocolmo. Oggi, la tenuta vanta un vigneto di tre ettari dedicato esclusivamente alla coltivazione delle uve DOC Faro, insieme a un oliveto, un frutteto e un agrumeto. Siamo immersi in un contesto unico, dove storia e tradizione si intrecciano, permettendoci di produrre vini che raccontano le caratteristiche distintive del paesaggio siciliano.

Mw: Quali sono le qualità distintive dei tuoi vini?

Francesco: Prima di tutto, sono vini che non fanno legno: preferiamo esaltare la purezza del frutto e la vera espressione del terroir. Dietro ogni bottiglia c’è un’idea innovativa, che ci spinge a creare vini autentici, freschi e moderni, senza l’influenza del legno. Questo approccio ci permette di mettere in primo piano la complessità naturale delle uve e la loro evoluzione, dando vita a vini unici e inconfondibili in grado di reggere e migliorare in invecchiamento.

Mw: Da quali vigneti provengono le tue uve e che tipologia di terroir ritroviamo?

Francesco: Le nostre uve provengono da vigneti unici, ciascuno con un terroir eccezionale che conferisce carattere ai nostri vini. Il nostro Faro è particolarmente speciale, poiché nasce da un ambiente marino: siamo l’unico vigneto di Faro a strapiombo sul mare, dove la brezza salina influenza il sapore delle uve. Il Faro Rasocolmo cresce su terreni con una combinazione di argilla, sabbia e calcare. I nostri vini Hismael e 36, invece, affondano le radici su terreni di origine vulcanica.

Mw: Quali varietà di uva coltivi e quali sono le tue preferite?

Francesco: Coltiviamo diverse varietà di uva che riflettono la ricchezza del nostro territorio. Se dovessi sceglierne una preferita, anche se non c’è un’uva che prediligo alle altre, direi il Nocera. È un’uva tipica della zona di Messina, che racchiude in sé tutta la tradizione e l’essenza del nostro territorio. La sua storia e il legame con la nostra terra la rendono particolarmente speciale.

Mw: Quali fattori ambientali influenzano la qualità dei tuoi vini?

Francesco: I fattori ambientali che influenzano la qualità dei nostri vini sono strettamente legati al terroir unico da cui provengono le nostre uve. Tra i principali ci sono: prossimità al mare, composizione del terreno, microclima ed esposizione solare.

Mw: Adotti pratiche di coltivazione sostenibile o biologica?

Francesco: Sì, adottiamo pratiche di coltivazione sostenibile e il nostro vigneto è attualmente in fase di conversione al biologico.

Mw: Come bilanci la tradizione e l’innovazione nella produzione del vino?

Francesco: Bilanciare tradizione e innovazione è alla base del nostro lavoro. Tutto ciò che facciamo è volto all’innovazione, dalla vinificazione all’approccio sostenibile. Sperimentiamo costantemente nuove tecniche per esaltare la qualità delle uve e dei vini, mettendo al centro l’espressione del terroir in modo moderno e autentico. Allo stesso tempo, rispettiamo profondamente la tradizione: la raccolta e la scalzatura delle viti vengono fatte rigorosamente a mano, come si è sempre fatto. Questo approccio artigianale ci permette di mantenere il legame con la terra e la cura dei dettagli, garantendo che ogni grappolo venga trattato con la massima attenzione. Innovazione e tradizione si incontrano così in un equilibrio che dà vita a vini unici e dal carattere inconfondibile.

Mw: Quali sono le sfide più grandi che affronti come produttore di vino?

Francesco: Una delle sfide più grandi che affrontiamo come produttori di vino è gestire i cambiamenti climatici, che hanno un impatto significativo sulla produzione e sulla gestione dei vigneti. Le variazioni imprevedibili delle temperature, le estati più calde, i periodi di siccità o le piogge improvvise influiscono sulla maturazione delle uve e sulla qualità del raccolto.

Mw: Se scegli, quali sono le botti che usi per l’invecchiamento dei vini? E quali metodi di affinamento usi?

Francesco: Il nostro metodo di vinificazione e affinamento è esclusivamente in l’acciaio. Non utilizziamo botti per l’invecchiamento dei vini, poiché il nostro obiettivo è esaltare la purezza e la freschezza del frutto, mantenendo intatte le caratteristiche originali delle uve e del terroir. L’affinamento in acciaio ci permette di preservare l’integrità aromatica e gustativa del vino, senza l’influenza del legno.

Mw: Quali sono le tue aspettative per il futuro della tua azienda vinicola?

Francesco: Le nostre aspettative per il futuro sono molto ambiziose. Puntiamo innanzitutto a aumentare la produzione, mantenendo sempre la qualità che ci contraddistingue. Inoltre, vogliamo entrare nei mercati stranieri, portando i nostri vini oltre i confini nazionali e condividendo la nostra passione e la nostra storia con un pubblico internazionale. 

Mw: Vini premiati o riconosciuti a livello nazionale o internazionale? Cosa ne pensi dei riconoscimenti ufficiali ai vini?

Francesco: Abbiamo avuto l’onore di ricevere diversi premi e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale per i nostri vini. Questi riconoscimenti sono una testimonianza della qualità e dell’impegno che mettiamo nella nostra produzione. Riguardo ai riconoscimenti ufficiali, li considero una vetrina interessante per aumentare le vendite e migliorare la visibilità del nostro marchio. Possono attirare l’attenzione di nuovi clienti e contribuire a costruire la reputazione della nostra azienda nel settore. Tuttavia, è importante notare che, per noi, il mercato Ho.Re.Ca. rimane relativo. Mentre i premi possono certamente aiutare, crediamo che la qualità del prodotto e l’esperienza complessiva del cliente siano fondamentali per costruire relazioni durature e soddisfacenti. La nostra priorità è continuare a lavorare sulla qualità e sull’autenticità dei nostri vini, indipendentemente dai riconoscimenti.

Mw: Come gestisci le tendenze e i gusti in cantina con l’evoluzione dei gusti dei consumatori?

Francesco: In cantina, non seguiamo le tendenze dei consumatori in modo rigido. La nostra filosofia si basa sulla produzione di vini di alta qualità, che possono non incontrare sempre il gusto di tutti. Detto ciò, rimaniamo sempre aperti all’ascolto dei feedback e delle preferenze dei nostri clienti.

Mw: Qual è la tua filosofia personale riguardo la produzione dei tuoi vini?

Francesco: La mia filosofia personale riguardo la produzione dei vini si basa sull’idea di creare vini che siano l’espressione autentica dell’uva. Credo fermamente che ogni varietà di uva racconti una storia unica, legata al terroir, al clima e alle pratiche agricole. Per questo motivo, abbiamo scelto di non utilizzare il legno: vogliamo preservare la purezza e la freschezza delle uve, evitando che l’influenza del legno possa mascherare le loro caratteristiche naturali.

Mw: C’è un vino su tutti al quale sei legato particolarmente?

Francesco: Sì, c’è un vino al quale sono particolarmente legato: il Faro. È stato il primo vino che abbiamo prodotto, e rappresenta un punto di partenza significativo per la nostra azienda. Il Faro incarna non solo il nostro impegno per la qualità e l’autenticità, ma anche la nostra passione per il territorio.

Mw: Social e vino, quanto influisce il passaggio sui canali social dei tuoi prodotti?

Francesco: Il passaggio sui canali social ha un impatto significativo sulla nostra comunicazione e sulla promozione dei nostri prodotti. I social media ci offrono una piattaforma potente per raggiungere un pubblico più vasto e connetterci direttamente con i consumatori, creando una comunità attorno ai nostri vini.

Mw: Vino Naturale, tendenza? O presa di coscienza verso un mondo più sostenibile?

Francesco: Il fenomeno del vino naturale è sicuramente un tema di grande attualità, ma noi non siamo entrati nel trend dei vini naturali. Sebbene riconosciamo l’interesse crescente verso vini più sostenibili e l’attenzione alla qualità degli ingredienti, preferiamo seguire una filosofia di produzione che si concentra sulla qualità e sull’autenticità, piuttosto che allinearsi a una tendenza specifica.

Mw: Infine, le tue etichette ed i nomi dei tuoi vini, ti andrebbe di raccontarci il significato dei nomi dei vini e da dove provengono le etichette? E inoltre siete impegnati solo nella produzione di vino o altri prodotti? Se si, quali?

Francesco: Faro Rasocolmo: Prende il nome dall’omonimo promontorio di Capo Rasocolmo, un luogo ricco di storia e bellezze naturali..Hismael Inzolia: in realtà questo vino porta il nome del mio figlio maggiore 36 bianco mosso bollicine d’inzolia: il nome è venuto dal numero di prove effettuate per raggiungere la qualità desiderata.
Sarquin: Questo nome si ispira all’antica popolazione dei Saraceni, richiamando una storia profonda e affascinante.
Acqua di Aron: Prende il nome dall’antico termine per l’idromele, una bevanda storica che affonda le radici nella tradizione. Questo vino evoca l’idea di autenticità e ricollega il prodotto alla storia della viticoltura e della produzione di bevande nella nostra terra. Aeolum: la nostra grappa di Faro prende il nome da Eolo, dio dei venti che caratterizzano il promontorio di Capo Rasocolmo. Siamo orgogliosi di offrire anche una selezione di prodotti di alta qualità che riflettono la nostra passione per il territorio e l’autenticità. Oltre ai nostri vini, produciamo: Olio d’oliva, Conserve, Pesto di finocchietto selvatico e marmellate.

Siamo giunti al termine di questa meravigliosa intervista. Grazie Francesco del tempo che mi hai concesso.

Francesco: Grazie a te Giovanni. W Mister Wine. Un saluto a tutti e vi aspetti in Sicilia.

Mi raccomando, noi siamo soliti salutarci cosi: Se passate da Francesco, non dimenticate di dire che vi manda Mister Wine. W la Sicilia, W Tenuta Rasocolmo.

Articolo a cura di Mister Wine – Giovanni Scapolatiello – Sommelier Ais.

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