I Cacciagalli – Nel cuore dell’Alta Campania, alle falde del Vulcano di Roccamonfina
I Cacciagalli – Nel cuore dell’Alta Campania, alle falde del Vulcano di Roccamonfina

I Cacciagalli – Nel cuore dell’Alta Campania, alle falde del Vulcano di Roccamonfina

Diana Iannaccone e Mario Basco, alla guida de
"I Cacciagalli".

Mi verrebbe da dire; “Altro giro altra corsa”, per citare una nota frase che risuonava nelle orecchie dei bambini alle giostre. Oggi, amici di Mister Wine, arricchisco la mia rubrica “Racconti DI…Vini” e dopo l’ultimo articolo in Irpinia, ci spostiamo nel territorio dell’Alto Casertano dove dall’amore profondo per il territorio, il rispetto per la natura e per il lavoro artigianale, su 10 ettari vitati, nasce “I Cacciagalli” di Diana Iannaccone e Mario Basco.

Innanzitutto desidero ringraziarvi per avermi concesso quest’intervista Esclusiva in un periodo di durissimo lavoro.

Iniziamo pure. Ciao Diana e ciao Mario vi va brevemente di presentarvi?

Diana e Mario: Ciao Giovanni, salutiamo tutti i tuoi lettori con piacere, è bello fare due chiacchiere con te. Io sono Diana Iannaccone, agronomo e insieme a Mario Basco, appassionato e profondo conoscitore del mondo del vino, abbiamo deciso di intraprendere coraggiosamente, insieme, il cammino nella conduzione dell’azienda precedentemente appartenuta alla mia famiglia.

Mister Wine: Qual è la storia e la tradizione della vostra azienda vinicola e in quale territorio ci troviamo? 

Diana e Mario: Siamo a Teano, nell’Alto Casertano, alle falde del vulcano spento di Roccamonfina, in quella che gli antichi Romani chiamavano Campania Felix, un’area ancora oggi capace di dare origine a prodotti di eccellenza. Il nome dell’azienda deriva direttamente dalla terra che la ospita: “Masseria Cacciagalli” è infatti il toponimo dell’antica proprietà risalente alla fine del ‘700, in seguito acquisita e ampliata. Nel corso del tempo l’esperienza maturata nella coltivazione della terra è diventata una preziosa tradizione da tramandare, accompagnata da una pura passione per il mondo del vino e dalla volontà di esprimere l’amore per il proprio territorio e la propria storia. Per rispettare e rafforzare questo forte legame, tutta l’azienda è condotta seguendo i principi dell’agricoltura biodinamica.

Mister Wine: Secondo voi, quali sono le qualità distintive dei vostri vini? 

Diana e Mario: I nostri sono vini con grande identità e carattere, che rappresentano il nostro territorio, le nostre uve e la nostra idea di vino (in ogni caso il nostro obiettivo e fare vini con una buona beva, ma mai scontati e banali).

Mister Wine: Da quali vigneti provengono le vostre uve e che tipologia di terroir ritroviamo? 

Diana e Mario: Siamo alle falde del Roccamonfina, quindi terreno Vulcanico.

Mister Wine: Quali varietà di uva coltivate e quali sono le vostre preferite? 

Diana e Mario: A questa domanda rispondo io (Mario), le uve che coltiviamo sono, Fiano, Falanghina, Piedirosso, Aglianico e Pallagrello Nero, se proprio dovessi scegliere una preferita direi Piedirosso e Fiano.

Mister Wine: Secondo voi, quali fattori ambientali influenzano la qualità dei vostri vini? 

Diana e Mario: Facile rispondere perchè, la nostra è una zona molto ventilata e con una buina escursione termica e su suoli di origine vulcanica. 

Mister Wine: Siete conosciuti perchè soprattutto perchè adottate pratiche di coltivazione sostenibile e biologica giusto?

Diana e Mario: L‘azienda nasce come azienda Biologica e dal 2011 applichiamo il metodo dell’agricoltura Biodinamica.

Mister Wine: Mi spiegate come riuscite a bilanciare la tradizione e l’innovazione nella produzione del vino?

Diana e Mario:  Sono due cose che non necessariamente vanno in contrasto, la tecnologia può essere utile però non bisogna mai dimenticare che noi Agricoltori abbiamo a che fare con la natura e con il vivente.

Mister Wine: Giusta affermazione, secondo voi quali sono le sfide più grandi che affrontate come produttori di vino? 

Diana e Mario: Ogni anno è una sfida, cercare di interpretare la vendemmia è sempre più complesso, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici degli ultimi anni.

Mister Wine: Invecchiamento e affinamento dei vostri vini cosa mi dite?

Diana e Mario: Noi non usiamo legno, mentre per l’affinamento usiamo Anfore di terracotta.

Mister Wine: Tra incertezze e difficoltà, quali sono le vostre aspettative per il futuro della vostra azienda vinicola? 

Diana e Mario: Il nostro obbiettivo e la nostra speranza è che sempre di più la nostra azienda possa diventare un riferimento per il territorio e che serva da traino per la crescita qualitativa dei vini e non solo dell’area intorno al Roccamonfina.

Mister Wine: Vini premiati o riconosciuti a livello nazionale o internazionale?  Qual’è il vostro punto di vista?

Diana e Mario: Negli anni i nostri vini hanno ottenuto vari riconoscimenti dalle più importanti guide di settore come: Tre Bicchieri Gambero Rosso, Eccellenza Dell’espresso, ChioccioloTop WIne da Slowine.

Mister Wine: Complimenti!!! Cosa ne pensate dei riconoscimenti ufficiali ai vini? 

Diana e Mario: Lascio rispondere Mario; Penso che sia utile conoscere il giudizio di esperti che assaggiano tanti vini e che quindi hanno una visione complessiva del panorama dei vini Italiani, però credo che il premio più importante sia quello che viene dai consumatori che bevono e apprezzano il nostro lavoro.

Mister Wine: Sono d’accordo con voi, il consumatore ha sempre l’ultima parola. Parlando di consumatori, come gestite le tendenze e i gusti in cantina con l’evoluzione dei gusti dei consumatori? 

Diana e Mario: Noi abbiamo sempre perseguito la nostra idea di vino, credo sia sbagliato seguire le mode, il vino ha una storia di millenni, le mode sono passeggere.

Mister Wine: Condivido. Qual’ è la vostra filosofia personale riguardo la produzione dei tuoi vini? 

Diana e Mario: Fare un vino che sia la migliore espressione del territorio.

Mister Wine: Una piccola curiosità per i miei lettori, c’è un vino su tutti al quale siete legati particolarmente?

Diana e Mario: Probabilmente Zagreo, il nostro fiano macerato in anfora.

Mister Wine: Esprimo anche il mio parere, vino che ho avuto la fortuna di assaggiare ed è piaciuto tanto anche a me. Altra curiosità, Social e vino, quanto influisce il passaggio sui canali social dei tuoi prodotti? 

Diana e Mario: Credo oggi conti abbastanza, però non saprei io personalmente non seguo molto i social, però abbiamo unagenzia che si occupa di questo.

Mister Wine: Argomento che spacca in due le conversazioni ed è sempre scenario di varie discussioni. Vino Naturale, tendenza? O presa di coscienza verso un mondo più sostenibile? 

Diane e Mario: Non mi piace usare l’aggettivo naturale, noi lo facciamo e l’abbiamo sempre fatto senza utilizzare additivi e coadiuvanti enologici e limitando la tecnologia in cantina, però a me piace definirlo Vino, punto. Sicuramente negli ultimi anni c’è maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale e a quello che mangiamo e beviamo,  per fortuna.

Mister Wine: Infine, le vostre etichette ed i nomi dei vostri vini, vi andrebbe di raccontarci il significato dei nomi e da dove provengono le etichette? E inoltre siete impegnati solo nella produzione di vino o altri prodotti? Se si, quali?

Diana e Mario: Per i vini in anfora abbiamo scelto nomi che rimandano alla classicità, così come la greca nelle etichette. ZAGREO è un epiteto del dio Dioniso e, propriamente, è un Dioniso dal carattere selvaggioLUCNO deriva da lucnos che significa luce, calore ed è anche il nome di un piccolo cono vulcanico avventizio del Roccamonfina, l’attuale monte Lucno, che si vede proprio dalla vigna del piedirosso.PHOS deriva dal greco ed ha lo stesso significato di lucno. Anche Phos, infatti, significa luce ed è un termine che ricorre frequentemente nella Bibbia dove simbolicamente viene utilizzato per indicare “l’incontro con la verità”. Inoltre, è la radice di Phosphoro, un elemento fondamentale per la buona crescita delle viti. PELLEROSA e SPHAERANERA sono entrambi nomi di fantasia. Sphaeranera è un gioco di parole che rimanda a Pallagrello Nero ed, in qualche modo, ricorda anche l’acino del Pallagrello che è tondo e particolarmente scuro. Anche Pellerosa è un gioco di parole poiché è il nostro rosato. AORIVOLA è il nome della contrada dove è piantata la vigna di Falanghina, la prima vigna che è stata reimpiantata da me quando ho cominciato ad occuparmi dell’azienda.MILLE è un rimando alla spedizione dei mille poiché l’incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele è avvenuto a pochi km dall’azienda e secondo alcuni i mille hanno percorso una strada che attraversava proprio la nostra proprietà. Per quanto riguarda gli ultimi nati in azienda, i nostri due spumanti, l’etichetta è un quadro fatto da un’artista Australiana grande appassionata di vino Sarah Hoehn: si tratta di una vite antropomorfa in cui la parte aerea della pianta è spinta dal vento, nel Viento ‘e terra spinge da un lato e Nel Viento ‘e Mare dall’altro. 

Grazie di vero cuore a Diana e Mario. Raccontare la vostra relatà, il vostro lavoro per me è stato davvero un onore. Ci salutiamo con una promessa, ovvero, quella di vederci in cantina per bere qualcosa insieme.

E non dimenticate, se passate da I Cacciagalli, dite che vi manda Mister Wine. Al prossimo racconto.

Articolo a cura di Mister Wine – Giovanni Scapolatiello – Sommelier Ais

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