Due chiacchiere con Giada Codecasa di Cascina Cà Nova
Oggi vi porto in un territorio meraviglioso l’Alto Piemonte e precisamente a Bogogno ai piedi delle Colline Novaresi. Si dice che scoperto l’Alto Piemonte non si vorrebbe più visitare nessun altro posto.
Dunque preso dalla mia grande curiosità ho in esclusiva il piacere e l’onore di parlarvi di Cascina Cà Nova.
Iniziamo subito con l’intervista.
Siamo in compagnia di Giada Codecasa, proprietaria di Cà Nova Altopiemonte.
Ciao Giada è un vero piacere averti mia ospite, ti va brevemente di presentarti?
Mister Wine: Qual’è la storia e la tradizione della tua azienda vinicola e in quale
territorio ci troviamo?
Giada: Ciao Giovanni, grazie per il tuo invito. Sono Giada Codecasa di Cà Nova AltoPiemonte, noi ci troviamo in Alto Piemonte precisamente nella provincia di Novara zona di produzione del Ghemme DOCG. Mio padre Vittorio ed io, credendo nell’ enorme potenzialità di questa zona e assecondando la nostra passione per il vino, abbandonammo le nostre attività – io avvocato e lui industriale – e nel 1996 iniziammo a piantare gli attuali 10 ha di vigne di proprietà situati tra la DOCG Ghemme e la DOC Colline Novaresi. Nello stesso tempo riportammo a nuovo splendore la suggestiva cascina del 700 – ad oggi incorniciata dall’incantevole Golf Club Bogogno – sede della moderna cantina e delle aree per le degustazioni.
Mister Wine: Quali sono le qualità distintive dei tuoi vini?
Giada: Mineralità, tipicità, pulizia, bevibilità e lungo affinamento in bottiglia per rendere i vini più fruibili e pronti per i nostri clienti.
Mister Wine: Da quali vigneti provengono le tue uve e che tipologia di terroir
ritroviamo?
Giada: Suolo derivato dallo scioglimento dei ghiacciai quindi ricco di minerali e sassi. Vigneti collocati in Bogogno e Ghemme.
Mister Wine: Quali varietà di uva coltivi e quali sono le tue preferite?
Giada: Nebbiolo, Erbaluce, Vespolina. Adoro il nebbiolo per me il vitigno principe italiano.
Mister Wine: Quali fattori ambientali influenzano la qualità dei tuoi vini?
Giada: Fresche correnti generate dalla vicinanza del Monte Rosa garantiscono buona escursione termica tra giorno e notte importante per i profumi.
Mister Wine: Adotti pratiche di coltivazione sostenibile o biologica?
Giada: Sostenibile, no diserbo e lavorazioni manuali inclusa la vendemmia.
Mister Wine: Come bilanci la tradizione e l’innovazione nella produzione del vino?
Giada: Nuovi macchinari per le fermentazioni, vasche acciaio inox ma botti di legno grandi come tradizione vuole per i nebbioli da invecchiamento.
Mister Wine: Quali sono le sfide più grandi che affronti come produttore di vino?
Giada: La concorrenza dei vini a basso prezzo che hanno invaso il mercato dopo il covid.
Mister Wine: Dunque se scegli, quali sono le botti che usi per l’invecchiamento dei vini? E
quali metodi di affinamento usi?
Giada: Botti da 50 e 25 hl di rovere francese. Affinamento in bottiglia.
Mister Wine: Quali sono le tue aspettative per il futuro della tua azienda vinicola?
Giada: Mantenere l’attenzione sulla qualità.
Mister Wine: Vini premiati o riconosciuti a livello nazionale o internazionale? Cosa ne
pensi dei riconoscimenti ufficiali ai vini?
Giada: Credo poco ai premi e alle recensioni sulle riviste importanti che dipendono da molti fattori ma non
solo dalla qualità del vino.
Mister Wine: Come gestisci le tendenze e i gusti in cantina con l’evoluzione dei gusti dei consumatori?
Giada: Il gusto si è spostato sui vini facili che produciamo con il nostro nebbiolo giovane Bocciolo, la vespolina, il rosato di nebbiolo “Aurora” e il bianco di erbaluce “Rugiada”. Sono in sofferenza i vini da invecchiamento ma che abbiamo comunque in quanto per scelta usciamo con annate fruibili (2015 per il cru di nebbiolo San Quirico e per il Ghemme
Docg e il Ghemme Riserva.
Mister Wine: Qual’ è la tua filosofia personale riguardo la produzione dei tuoi vini?
Giada: Un tocco femminile che li rende bevibili e apprezzabili da una clientela ampia pur mantenendo le loro caratteristiche.
Mister Wine: C’è un vino su tutti al quale sei legato particolarmente?
Giada: San Quirico, una vigna singola tradizionalmente vocata per la qualità del suo nebbiolo che era stata abbandonata e che abbiamo ripiantato riunendo 14 proprietari per fare 1 ettaro e mezzo di vigneto. E la vigna che rappresenta di più il territorio e il nostro legame con esso. Con papà l’abbiamo vista rinascere dall’abbandono.
Mister Wine: Social e vino, quanto influisce il passaggio sui canali social dei tuoi prodotti?
Giada: Faccio del mio meglio senza ricorrere a specialisti del settore, ma credo siano utili per pubblicizzare gli eventi che facciamo in cantina.
Mister Wine: Vino Naturale, tendenza? O presa di coscienza verso un mondo più sostenibile?
Giada: Direi più a seconda. I vini naturali sono ancora troppo imprecisi e non adatti a tutti i suoli e tutti i climi. Ma senza dubbio seguo la tendenza e le mie vigne sono bio-friendly.
Mister Wine: Infine, le tue etichette ed i nomi dei tuoi vini, ti andrebbe di raccontarci
il significato dei nomi dei vini e da dove provengono le etichette?
Giada: “San Quirico” DOC Colline Novaresi Nebbiolo prende il nome dalla cappella
del XV secolo che domina il vigneto, Ghemme DOCG “Victor” il nome deriva da Vittorio, un omaggio a mio padre
mancato nel 2018 con cui ho realizzato questo sogno. “Rugiada” Doc Colline Novaresi Bianco da uve Erbaluce, ricorda la freschezza della rugiada al mattino. “Aurora” Doc Colline Novaresi, Nebbiolo rosato ricorda il colore dell’Aurora. Vespolina Doc Colline Novaresi, Vespolina prende il nome dal vitigno.”Bocciòlo” il nostro Nebbiolo giovane è come un fiore che sta sbocciando. “Jad’or” Spumante Metodo Classico da uve Erbaluce Brut, deriva dal mio nome in francese “Jade” e dal suo colore “Or”. “Jad’or rosè” Spumante Metodo Classico da uve Nebbiolo Extra Brut come sopra. Le etichette le ho disegnate io con il grafico.
Mister Wine: E inoltre siete impegnati solo nella produzione di vino o altri prodotti? Se si, quali?
Giada: La grappa di Nebbiolo prodotta da Berta con le nostre vinacce di Nebbiolo e invecchiata due anni in carati di rovere.
Siamo arrivati dunque alla fine di questo bellissimo racconto, grazie di vero cuore Giada per avermi aperto le porte della tua cantina e per avermi concesso l’opportunità di pubblicare sul mio blog la storia della tua realtà e del tuo territorio insieme al racconto dei tuoi vini. Ti ringrazio per la tua enorme disponibilità e ti saluto con una promessa di rivederci in cantina. Amici, non dimenticate quindi se vi trovate a passare da Bogogno, fermatevi pure da Giada e dite che vi manda Mister Wine. Alla prossima intervista.
Articolo a cura di Mister Wine – Giovanni Scapolatiello – Sommelier Ais