Michele Lorenzetti, Enologo, Biologo e Agricoltore.
“Come biologo fui impressionato dalla quantità di chimica che veniva utilizzata nelle vigne❞
Ho voluto iniziare così il mio articolo di oggi, giuro non vuole essere una polemica e tanto meno una provocazione, ma semplicemente la frase che mi ha ispirato e mi ha incuriosito fino al punto di contattare Michele e chidergli un’intervista. Oggi sono in compagnia di MIchele Lorenzetti. proprietario di AZ.AGR. TERRE DI GIOTTTO.
Ciao Michele ti va brevemente di presentarti agli amici di Mister Wine?
Ciao a tutti, io sono Michele Lorenzetti, nato a Frascati il 1971. Dal 2004 esercito la professione di consulente in Viticoltura Biodinamica e mi occupo sia degli aspetti agronomici che di cantina.
Miser Wine: Qual’è la storia e la tradizione della tua azienda vinicola e in quale territorio ci troviamo?
Michele Lorenzetti: Il territotrio del Mugello al tempo in cui ho piantato il vigneto (2006) era totalmente nuovo ed erano presenti solo 2 o 3 realtà produttive. Oggi sono diventate decine. Io non ho una famiglia di produtori da cui provengo, Terre di Giotto inizia con me. Io sono biologo ed enologo, viticoltore e consulente in viticoltura biodinamica dal 2004 per molte realtà italiane ed anche estere. Inoltre ho sempre fatto formazione in viticoltura biodinamica.
Mister Wine: Quali sono le qualità distintive o uniche dei tuoi vini?
Michele Lorenzetti: Ho due tipologie di vigneto : la prima a Gattaia, (vigna del 2006 piantata da me) a 550-600 mslm con terreni complessi, (argilla-limo-calcarei) e poco profondi essendo ricchi in scheletro (scisti e arenaria), qui coltivo varietà estere (Pinot nero, Chenin Blanc, Sauvignon e Riesling). La seconda a Pesciola (vigna del 1972), dove ho la cantina, a 220 mslm con terreni semplici (argilla) e varietà autoctone toscane (Sangiovese, Canaiolo, Malvasia di Candia, Trebbiano e anche un pò di Tempranillo).
Mister Wine: Quali varietà di uva sono le tue preferite?
Michele Lorenzetti: Non ne ho di preferite ognuna sa esprimersi in modo interessante per un territorio Appenninico dove l’elemento della luce è predominante.
Mister Wine: Quali fattori ambientali influenzano la qualità dei tuoi vini?
Michele Lorenzetti: Credo fattori ambientali come il terreno e la varietà siano indiscutibili. In più senza dubbio la caratteristica climatica della zona Appenninica con una maggiore presenza di acqua e ventilazione allo stesso tempo. Trovo però che la pratica dell’agricoltura biodinamica sia fondamentale per l’espressione minerale dei miei vini.
Mister Wine: Adotti pratiche di coltivazione sostenibile o biologica?
Michele Lorenzetti: Biodinamico fin dall’impianto.
Mister Wine: Come bilanci la tradizione e l’innovazione nella produzione del vino?
Michele Lorenzetti: In mugello non c’è tradizione, è un territorio nuovo. L’innovazione mi piace dal punto di vista di poter utilizzare macchinari che rispettano la qualità dell’uva. L’interventismo enologico di ultima generazione da me non viene praticato. Fermetazioni spontane e poco uso di zolfo.
Mister Wine: Quali sono le sfide più grandi che affronti come produttore di vino?
Michele Lorenzetti: Ad oggi sicuramente il fronteggiare le annate climatiche che ci sorprendono sempre e quindi saper decidere al meglio per le gestione del vigneto. Personalmente lavoro molto sulla fertilità del terreno come elemento di prevenzione per attraversare annate climatiche sempre più difficili.
Mister Wine: Se ne fai uso, come sceglie le botti per l’invecchiamento dei vini?
Michele Lorenzetti: Raramente nuove e se nuove solo per una percentuale ridotta. altrimenti solo botti di 2/3 passaggi. Le botti le uso solo per il PInot Nero ma non nel 100% del vino, solitamente al 50% il resto in cemento.
Mister Wine: Quali sono le tue aspettative per il futuro della tua azienda vinicola?
Michele Lorenzetti: Incerte, elementi come il clima e la diminuzione del consumo di alcool sono impattanti. Comunque producendo 12.000 bott l’anno io per ora sono molto tranquillo.
Mister Wine: Hai, solo per curiosità, vini premiati o riconosciuti a livello nazionale o internazionale?
Michele Lorenzetti: No, non ho mai dato i miei vini per guide o competizioni.
Mister Wine: Come gestisci le tendenze e i gusti in cantina con l’evoluzione dei gusti dei consumatori?
Michele Lorenzetti: Non ci faccio caso. Non mi interessa andare verso un mercato di vini glou glou e basso tenore alcolico. Cerco sempre espressione, complessità e maturità nei miei vini.
Mister Wine: Qual’ è la tua filosofia personale riguardo la produzione dei tuoi vini?
Michele Lorenzetti: Il vino è parte della tavola, il vino è cibo e quindi al di fuori dei giudizi qualitativi standardizzati la prima cosa è la salubrità. Per salubrità intendo anche vini corretti e senza difetti che a volte possono essere anche rischiosi pe la salute di chi beve. Per fare vini corretti non uso tecniche enologiche, mi basta una ottima materia prima di partenza che la biodinamica mi assicura di anno in anno.
Mister Wine: C’è un vino su tutti al quale sei legato particolarmente?
Michele Lorenzetti: Il Gattaia Bianco (Chenin Blanc 100%) essendo le piante una selezione massale di piante che mi ha regalato Mark Angelì e poi il Nostrale Rosso ( Sangiovese, Canaiolo e Tempranillo), che ha rappresentato per me una sorpresa in quanto in questo territorio si punta molto al Pinot Nero, ma sono convinto che si possono ottenere espressioni interessanti anche con uve toscane.
Mister Wine: Social e vino, quanto influisce il passaggio sui canali social dei tuoi prodotti?
Michele Lorenzetti: Per me pochisimo.
Mister Wine: Infine, le tue etichette ed i nomi dei tuoi vini, ti andrebbe di raccontarci il significato dei nomi dei tuoi vini e da dove provengono le etichette?E inoltre sei impegnato solo nella produzione di vino o altri prodotti? Se si, quali?
Michele Lorenzetti: Non lavotro su altri prodotti agricoli. Le etichette di Gattaia ( Gattaia bianco , Pinot nero e Riesling) ritraggono la vign stessa. Gattaia è la frazione di Vicchio dove le vigne sono impiantate. Mi rifaccio molto agli elementi del territorio e non utilizzo mai elementi di fantasia. L’etichetta del Sauvignon è una rappresentazione del territorio mugellano attraverso un quadro dipinto da una amica Tania Torrini. Le etichette dei Nostrali (bianco e rosso) rappresentano invece tutto il territorio del Mugello, L’appennino, le valli e la Sieve (il fiume).
Grazie Michele, per avermi concesso il tuo prezioso tempo e per avermi dato la possibilità di parlare di te e del tuo bellissimo lavoro. Sono onorato del fatto che tu mi abbia dato la chance di raccontarti attraverso il mio blog. La tua esperienze e la tua conoscenza oggi mi hanno arricchito. Siamo arrivati al termine di questa bellissima intervista che gentilmente hai voluto concedermi. Allora ci vediamo in cantina che dici? W Michele e W la Biodinamica.
Alla prossima intervista, Cheer’s!
Articolo a cura di Mister Wine – Giovanni Scapolatiello – Sommelier Ais Napoli