Agricola MoS, la Val di Cembra raccontata da Luca Moser.
Amici e lettori di Mister Wine ho deciso di stupirvi con una piccola chicca. Perchè quest’oggi nel consueto appuntamento con la mia rubrica “Racconti Di Vini”, ho il piacere di parlarvi anche di Viticoltura Eroica. Avete mai sentito questo termine? Io provo una grande ammirazione per chi adotta questa pratica. Non solo il normale lavoro di viticoltore è davvero duro, ma con il termine Viticoltura Eroica ci riferiamo a una tipologia di coltivazione svolta in condizioni estreme rispetto alle coltivazioni tradizionali. Di solito gli appezzamenti di questo genere di viticoltura sono piccoli, ma di elevata qualità e sorgono in zone impervie, terrazzamenti a picco sul mare che regalano paesaggi mozzafiato, filari irraggiungibili, grappoli lontanissimi e vigne a strapiombo sul mare. Storie di impegno e di viticoltori coraggiosi. Si parla di Viticoltura Eroica quando un vigneto rispetta delle caratteristiche quali; 1- Vigneti che si trovano a più di 500m di altitudine. 2 – I terreni su cui sono piantate le vigne, hanno una pendenza superiore al 30%. 3 – I vigneti sono coltivati su gradoni o terrazze. 4 – I vigneti sono coltivati su piccole isole. L’Italia senza alcun dubbio è il luogo dove questo tipo di viticoltura è più diffusa, da Nord a Sud fino alle isole. Valtellina, colline di Valdobbiadene, Cinque Terre, Valle D’Aosta, Campania, Sicilia e non ultimo il Trentino Alto Adige in Val di Cembra. Ed è proprio qui che oggi vi porto, a scoprire una realtà che subito mi ha affascinato. Siamo proprio in Val di Cembra da Agricola MoS.
Ho l’immenso piacere di parlarvi di una di quelle realtà che mi coinvolgono in questo genere di ricerche, ovvero una piccola, ma grande azienda, che ho l’onore di raccontare.
Luca Moser: Vogliamo che i nostri vini rappresentino senza troppe interferenze e storpiature il territorio e il terreno sui e nei quali nascono. Per questo abbiamo un approccio tecnico e consapevole in ogni fase della lavorazione dalla campagna alla cantina; in questo modo controlliamo ogni passaggio decidendo se e quando intervenire in modo da avere uve e vini di qualità e veri.
Luca Moser: Sicuramente le uve e di conseguenza i vini sono caratterizzati dalla sapidità dovuto al terreno porfirico. I vini risultano poi molto fini ed eleganti proprio perchè il terreno porfirico abbinato alle forti pendenze non permette un immagazzinamento importante di acqua piovana facendolo scivolare verso valle; in questo modo le piante si concentrato a far maturare il frutto più che sulla spinta vegetativa. Importanti sono anche le forti escursioni termiche…il sole sorge presto e tramonta la sera tardi questo grazie all’esposizione e all’altitudine a cui certi vigneti sono dimorati.
Luca Moser: Sostenibile si, biologica anche, ma non certificata. Non diserbiamo e concimiamo solo con letame. I prodotti di copertura sono solo di copertura; non ci certifichiamo, perchè viste le forti pendenze e la necessità di trattare spesso (media di circa 800 mm di pioggia all’anno) non è detto che una volta nella stagione non abbiamo bisogno di un trattamento fungicida…a volte bisogna decidere se rischiare di rimanere sotto il trattore o far ammalare la vigna.
Mister Wine: Come bilanciate la tradizione e l’innovazione nella produzione del vino?
Luca Moser: Sicuramente la tradizione è radicata e difficilmente dimenticabile visto la morfologia della valle…la meccanizzazione è molto difficile e lo sarà per molto tempo. Diciamo che la tecnologia in Valle di Cembra (vendemmiatrice meccanica, sfogliatrice meccanica), trova degli ostacoli territoriali più che di mentalità. Per quanto riguarda la produzione dei vini cerchiamo di essere attenti sia alla tradizione che all’innovazione: tappiamo a vite dei vini prodotti in botte e/o in cemento, ovvero i contenitori più antichi del mondo, dopo le anfore (che non usiamo).
Mister Wine: Quali sono le sfide più grandi che affrontate come produttori di vino?
Luca Moser: Sicuramente il territorio e la conseguente gestione del vigneto. In cantina abbiamo bisogno di essere molto attenti alle pressature, un mosto delicato come quello che deriva dal nostro territorio potrebbe essere facilmente rovinato con una pressatura delle uve poco accurata.
Mister Wine: Se scegliete, come scegliete le botti per l’invecchiamento dei vini?
Luca Moser: Con l’esperienza dell’assaggio e da come interpretiamo annata e varietà. Ogni tipologia di contenitore ha i suoi pro e contro ed ogni vitigno ha bisogno di un suo contenitore specifico a seconda della visione del produttore.
Mister Wine: Quali sono le vostre aspettative per il futuro della vostra azienda vinicola?
Luca Moser: Riuscire ad avere la certificazione biologica e vinificare tutte le uve coltivate.
Mister Wine: Avete vini premiati o riconosciuti a livello nazionale o internazionale?
Luca Moser: Si, abbiamo ricevuto premi da Slowine e da Winemag.
Mister Wine: Come gestite le tendenze e i gusti in cantina con l’evoluzione dei gusti dei consumatori?
Luca Moser: In questo momento i nostri vini, senza alcuna ricerca commerciale, soddisfano il cliente per quanto riguarda i vini a ‘bassa’ gradazione alcolica. Come dicevo non è stato ricercato ma ‘fortuna’ commerciale. Per quanto riguarda le altre caratteristiche cerchiamo di produrre vini autentici senza considerare più di tanto le tendenze del mercato., sarebbe un controsenso per una realtà cosi piccola.
Mister Wine: Qual’è la vostra filosofia personale riguardo la produzione dei vostri vini?
Luca Moser: Osservazione continua e attenta per intervenire il minimo possibile e offrire vini espressivi e armonici.
Mister Wine: C’è un vino su tutti al quale siete legati particolarmente?
Luca Moser: Si, Il nostro Parasè (dal dialetto trentino spingere via la sete) è il RIesling.
Mister Wine: Social e vino, quanto influisce il passaggio sui canali social dei vostri prodotti?
Luca Msoer: Penso che ormai ogni settore abbia interesse di essere ben posizionato sui social. I social fanno ormai parte della vita di molte persone e quindi è inevitabile ed inutile negarne l’importanza.
Mister WIne: Ti Andrebbe di raccontarci il significato dei nomi dei tuoi vini? e delle tue etichette?
Luca Moser: Certamente! Allora le etichette sono ispirate ad un vigneto attraversato da un fiume per i primi tre vini che sono; MURIPIANI, PARA SE E PINOT NERO, mentre per le altre due etichette, ovvero, per il TESADRO e il RIESLING, rappresentano il lavoro in vigna e sono ispirate al noto artista futurista, Trentino DEPERO. Il nome MURIPIANI deriva semplicemente dal fatto che essendo un blend di Pinot-Grigio e Muller-Thurgau, vuole collocare entrambi i vitigni posti uno nella parte più bassa, quindi “piani” e l’altro nella parte più alta della vigna dove ci sono i “muri” e rispettivamente parliamo di Pinot-Grigio e Muller-Thurgau. Per quanto riguarda il PARA SE, significa letteralmente in dialetto trentino, togliere la sete ed è la nostra Schiava, con soli 2 giorni di macerazione sulle bucce. Per quanto rigurda il TESADRO, questo è semplicemente un soprannome familiare e rappresenta il nostro Chardonnay, che affina in barrique nuove e usate.
Siamo arrivati al termine di questa bellissima chiacchierata, grazie Luca per il tuo tempo, ti sono grato di aver voluto condividere con me e con i miei lettori la tua storia in ESCLUSIVA. Dunque anche questa bellissima intervista volge al termine, con la solita raccomandazione, se vi trovate in Val di Cembra, non esitate a contattare Luca e ditegli pure che vi manda Mister Wine. A presto per la prossima avventura enoica.
Articolo a cura di Mister Wine – Giovanni Scapolatiello – Sommelier Ais.