Una storia di Resilienza. Colli di Castelfranci, piccolo borgo dell’alta Irpinia
Una storia di Resilienza. Colli di Castelfranci, piccolo borgo dell’alta Irpinia

Una storia di Resilienza. Colli di Castelfranci, piccolo borgo dell’alta Irpinia

Iolanda Colucci, seconda generazione di Castelfranci.

Oggi siamo a Castelfranci, piccolo borgo dell’alta Irpinia, in una posizione panoramica rispetto alla sottostante valle e circondata da fertili campagne coltivate ad uliveti evigneti, ha una storia lunga e suggestiva.
Nata prima dell’anno 1000, come agglomerato di case e capanne sulle rocce e sulla riva destra del fiume Calore, Castelfranci ha nella sua nascita chiare origini medievali ben visibili ancor oggi all’interno dell’antico borgo che con il suo centro storico conserva i tratti dell’impianto urbanistico medioevale, con vicoli, chiese, palazzi gentilizi e portali scolpiti in pietra. Oggi ho la fortuna di parlarvi di una realtà che nasce in questo luogo incantevole, ovvero, Colli di Castelfranci. Ho il piacere e l’onore di presentarvi Iolanda Colucci.

Ciao Iolanda benvenuta e grazie per aver accolto il mio invito.

Iolanda ColucciGrazie mille a te Giovanni (Mister Wine) per averci selezionato per questa intervista, un saluto a tutti i tuoi lettori.

MW: Iniziamo pure, ti va di presentarti? Qual è la tua storia e in quale territorio ci troviamo?

Iolanda Colucci: Sono Iolanda Colucci, seconda generazione di Colli di Castelfranci e mi occupo della logistica e dei social. La cantina nasce nel 2002 per volontà di mio papà Colucci Gerardo e mio zio Gregorio Luciano. Ad oggi ci siamo noi: mio fratello, Sabino enologo della cantina. Lui ha studiato a Bordeaux conseguendo un importante stage a Chateau Margaux. I miei cugini, Mario che si occupa del commerciale e Charly, ha fatto lo stesso percorso di Sabino, che si occupa dell’export. Ciononostante i due soci fondatori sono ancora attivissimi e presenti in cantina. Qui ci troviamo in Irpinia, precisamente a Castelfranci, uno dei diciassette comuni dell’areale del Taurasi DOCG.

MW: Direi un background lavorativo di tutto rispetto allora. Dimmi un po, quali sono le qualità distintive dei tuoi vini?

Iolanda Colucci: Noi siamo all’incirca a 700 metri sul livello del mare, per cui la qualità dei nostri vini si differenzia dall’elevata altitudine. I vigneti dai quali provengono le nostre uve sono i vigneti autoctoni irpini: Aglianico, Fiano, Greco. I fattori ambientali che influenzano di più i nostri vini sono sicuramente l’elevata altitudine, infatti ci definiamo viticoltori di montagna, e la forte escursione termica. Questa zona è caratterizzata, infatti, da estati miti ed inverni molto freddi.

MW: Adottate pratiche di coltivazione sostenibile e biologica?

Iolanda Colucci: Assolutamenti si. Adottiamo pratiche di lavorazione sostenibile, cercando di non sfruttare il terreno e non utilizziamo fertilizzanti chimici. Su molti dei nostri vini siamo riusciti ad ottenere “il Simbolo APE”, simbolo di SQNPI – certificazione di qualità sostenibile.

MW: Tradizione e innovazione, qual è il vostro pensiero?

Iolanda Colucci: Siamo fortemente legati alla tradizione ma investiamo molto nell’innovazione, investiamo molto per la tecnologia aziendale. 

MW: In tutti i lavori ci sono sfide da affrontare, quali sono le vostre?

Iolanda Colucci: Le sfide piu grandi che affrontiamo riguardano soprattutto il cambiamento climatico, ormai percepibile da tutti.

MW: Per quanto riguarda invecchiamento e affinamento dei vostri vini, che tipo di botti adottate.

Iolanda Colucci: I nostri vini rossi sono “vini da invecchiamento”.  Utilizziamo botti grandi, Tonneaux da 5 Hl e Barriques di primo e secondo passaggio.

MW: Avete programmi e/o progetti futuri che ti andrebbe di spoilerarci?

Iolanda Colucci: Per il futuro stiamo ampliando la nostra cantina con un b&b e un agriturismo, questo perché crediamo fortemente nell’enoturismo e vogliamo si sviluppi sempre di piu in Irpinia.

MW: Premi e riconoscimenti nazionali e internazionali, come risponde la tua azienda? e qual è il tuo pensiero?

Iolanda Colucci: I riconoscimenti più importanti raggiunti quest’anno sono: Il nostro Taurasi 2019, quest’anno è stato medaglia d’oro al “Concours International de Bruxelles” mentre il nostro Irpinia Aglianico 2021 ha ricevuto una medaglia d’argento allo stesso concorso. Tutti i nostri vini sono stati recensiti da James Suckling con punteggio oltre i 90 punti. I riconoscimenti oggi sui vini sono tantissimi, anche se quelli ufficiali sono rimasti pochi. Noi cerchiamo di partecipare sempre a tutto perché ci piace metterci in gioco ed avere pareri oggettivi sui nostri vini.

MW; Trovo giusto il tuo pensiero, perchè è importante anche capire e comprendere il lavoro che si sta facendo attraverso il giudizio degli altri. Ma in cantina come gestisci l’evoluzione del gusto dei consumatori e le nuove tendenze? Qual è il vostro pensiero?

Iolanda Colucci: Cerchiamo di andare incontro ai gusti dei consumatori con nuove tecniche di vinificazione ma rispettando sempre le nostre uve. La nostra filosofia aziendale è che il vino si fa in vigna per cui siamo molto attenti alle varie lavorazioni del terreno. Il rispetto delle vigne e dell’ecosistema che le circonda è per noi una priorità che ci tramandiamo da generazione in generazione.

MW: Il vino per i produttori, posso scommettere che è un po come un figlio, sicuramente i figli si amano in egual misura, ma c’è un vino su tutti al quale siete particolarmente legati?

Iolanda Colucci: Hai ragione è così. Sicuramenti il vino a cui siamo piu legati e che ci rappresenta di piu è il nostro Taurasi Riserva, BRAUDIANO. Esso viene prodotto soltanto nelle annate migliori ed è il vino di punta della nostra cantina. Siamo molto legati a questo vino perché lo produciamo nelle vigne che prima appartenevano ai nostri nonni.

MW: Le radici chiamano sempre e la famiglia gioca sempre un ruolo importante nella vita di ciascuno di noi. Social e vino, quanto influisce il passaggio sui canali social dei vostri prodotti?

Iolanda Colucci: Il mondo in generale è in continua evoluzione, i tempi cambiano velocemente, per tanto, anche la comunicazione ha cambiato rotta. Crediamo fortemente nei social, al giorno d’oggi è il metodo per eccellenza per comunicare e far conoscere i nostri prodotti.

MW: Questa domanda mi sono reso conto, che per ovvie ragioni, non metterà mai nessuno d’accordo, tanto meno voi produttori. Vino naturale, qual è il tuo pensiero. Più tendenza? o presa di coscienza verso un mondo più sostenibile?

Iolanda Colucci: Vino naturale per noi non ha significato, perché il vino naturalmente non esisterebbe, ma è sempre l’uomo che crea questa bevanda  perché se noi schiacciassimo solo l’uva il processo naturale è che diventerebbe aceto. Crediamo che la parola naturale sia solo una creazione di marketing. Magari è solo una tendenza per porsi sul mercato.

MW: Infine, ti va di raccontarci un pò il significato dei nomi dei tuoi vini e le etichette che rappresentano?

Iolanda Colucci: Diciamo che è molto facile spiegarlo, perchè i nomi delle nostre etichette sono quasi tutti dati dal nome di strade presenti nel comune di Castelfranci (Braudiano, Vallicelli, Vadantico, Pendino, Candriano) mentre il resto sono nomi di fantasia.

Dunque anche oggi volge al termine questa bellissima ed esclusiva intervista a Iolanda Colucci. Grazio aIolanda per averci aperto virtualmente le porte della tua cantina, nella speranza che chi legga quest’intervista ne resti incuriosito e venga a trovarvi. 

Iolanda Colucci: Grazie a te Giovanni per averci scelto e per averci dato la possibilità di raccontarci sui tuoi canali. Un saluto a tutti i tuoi lettori e vi aspetto in Azienda.

Non ci resta che salutarci, dandoci appuntamento alla prossima intervista e lo faccio con la solita raccomandazione, ovvero, che se vi trovate a visitare Iolanda Colucci a Castalfranci, non dimenticate di dire che vi manda Mister Wine.

Articolo a cura di Mister Wine – Giovanni Scapolatiello – Sommelier Ais

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

×